La scuola è in questo periodo al centro di accesi dibattiti: didattica a distanza si o no, solo per i ragazzi delle superiori o anche per gli studenti più giovani? Le esigenze di contenimento della pandemia si scontrano con la necessità di garantire una routine scolastica adeguata per i nostri adulti del futuro.
La dimensione “fisica” della scuola garantisce un contenitore che permette agli studenti di confrontarsi con una routine che assicuri sicurezza e continuità. Orari, verifiche puntuali, interrogazioni, lezioni, danno un senso di ordine ed organizzazione. Stare a casa genera in molti casi una sorta di anarchia e allontana sempre di più gli studenti dalla consapevolezza di essere i protagonisti indiscussi del proprio processo di crescita cognitiva. I ragazzi si sentono semplici comparse prive di un ruolo attivo e costruttivo. Soprattutto in questo delicato momento, contraddistinto dalla didattica a distanza, è di vitale importanza riuscire a coinvolgere e motivare gli studenti trovando il modo di rendere interattive le lezioni.
La scuola ha un ruolo cruciale che non si esaurisce nell’insegnamento fine a se stesso di una serie di nozioni e discipline, ma deve concorrere allo sviluppo delle competenze emotive, psicologiche, relazionali e sociali dei ragazzi.
Nel caso degli studenti più giovani, è anche importante favorire la meta-comunicazione emozionale, aiutandoli a parlare delle loro ansie e preoccupazioni legate alla nuova quotidianità e alla diffusione del virus.
La Dad, pur con una serie di limiti, sta permettendo ai ragazzi di incontrare almeno virtualmente il proprio gruppo classe. Certo la dimensione interattiva è molto impoverita, manca del contatto umano, si sono perse le sfumature emotive ed emozionali, l’arricchimento socio-relazionale è praticamente inesistente.
Cionondimeno la comunità educante deve trovare soluzioni alternative per valorizzare il proprio ruolo nel costruire, rafforzare e mantenere un tessuto sociale in grado di contenere, comprendere ed aiutare gli studenti.
La scuola non esaurisce il proprio compito educativo con la didattica, ma è e deve essere soprattutto un’esperienza formativa. Ha un ruolo centrale nella costruzione di relazioni positive, o in altre parole nello sviluppo di una socialità corretta, che è alla base della salute mentale.
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