Quali sono i primi obiettivi che si deve prefiggere il terapista della neuropsicomotricità?
Intanto un passo importante è ascoltare e supportare il genitore, individuando eventuali elementi di stress. Il secondo passo è investirlo di un ruolo attivo e necessario al nuovo percorso terapeutico, valorizzandone la funzione e consolidandone il senso di sicurezza e di adeguatezza. Quindi si deve studiare la routine famigliare, la suddivisione degli spazi e la composizione della famiglia allo stato attuale. Si devono scoprire le paure che colorano l’ambiente e si devono identificare delle azioni efficaci e costruttive per il trattamento riabilitativo che non generino frustrazione nel bambino, ma lo mantengano attivo. E’ importante definire lo stato di sviluppo reale del minore, concentrandosi sulle capacità acquisite e sulla loro valorizzazione, promuovendo al contempo le abilità emergenti
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