I disturbi del comportamento alimentare – parte 1^

I disturbi alimentari in adolescenza

L’adolescenza è una fase di passaggio, di transizione e di cambiamento. L’adolescente deve riorganizzare ed accettare il proprio io fisico, mentale ed emotivo. Gli equilibri costruiti e consolidati durante l’età evolutiva, vengono sradicati e messi in discussione. I giovani devono affrontare, elaborare ed accettare da una parte la pubertà e le trasformazioni del proprio corpo, dall’altra l’urgenza di spezzare i legami di dipendenza con le figure genitoriali, costruendo al contempo nuove relazioni e nuove esperienze (gruppo dei pari, primi rapporti sentimentali).

In questo delicato e complesso scenario l’adolescente talvolta si serve del proprio corpo e di una scorretta condotta alimentare, per cercare di controllare tutti quei vissuti e quelle emozioni che percepisce come eccessive e distruttive. In pratica scarica con un’azione ciò che crede non possa essere detto o pensato.

Il disturbo alimentare fornisce una soluzione provvisoria ad un disagio altrimenti intollerabile e può sfociare in una vera e propria patologia, che si estrinseca nel rifiuto e nella negazione.

Un tempestivo intervento terapeutico è fondamentale per evitare una cristallizzazione della condotta patologica, tale intervento deve coinvolgere anche i genitori, per migliorare la comunicazione e la relazione del gruppo famigliare.

I disturbi alimentari sono spesso delle richieste d’amore, di accettazione e di contenimento. Comprendono: anoressia, bulimia DAI e si accompagnano a depressione, insicurezza, angoscia, debolezza, scarsa autostima e carente applicazione nello studio.

Il processo di guarigione è lungo e difficile, il decorso può essere intermittente con fasi di remissione alternate a nuove fasi di condotta patologica.

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