Il bullismo è ormai una piaga sociale in continua espansione, basti pensare che studi recenti affermano che più del 40% degli studenti è stata vittima di atti di prevaricazione. Questo fenomeno è la cartina di tornasole di un disagio relazionale che alimenta aggressività e criminalità e ostacola la crescita sociale.
Definiamo con il termine di bullismo tutti gli episodi di prevaricazione, molestia, sopruso, aggressività e violenza che coinvolgono due o più bambini/ragazzi, il bullo e la vittima. Tali episodi sono intenzionali, sistematici e reiterati nel tempo e la relazione fra i protagonisti del confronto è sbilanciata, si contraddistingue per uno squilibrio di potere: il bullo solitamente è più grande, più forte, più popolare, la vittima è indifesa, debole, isolata e spaventata.
Il bullismo si divide in:
1. Bullismo diretto: attacchi di natura verbale, psicologica e fisica espliciti verso la vittima.
2. Bullismo indiretto: soprusi che tendono ad isolare la vittima, a recidere i suoi collegamenti sociali, ad escluderla, isolarla. Diffamazione, bugie, pettegolezzo sono lo strumento per raggiungere lo scopo.
3. Cyberbullismo: tutte le forme di prevaricazione che si perpetuano in rete, attraverso le chat, la posta elettronica, facebook, i forum, i social in generale. Il bullo sul web si garantisce una platea più ampia e può nascondersi dietro l’anonimato. Alcuni studi hanno evidenziato una correlazione fra suicidi adolescenziali e cyberbullismo.
In linea generale, ma non esaustiva, si può affermare che le vittime solitamente soffrano di una bassa autostima e di un basso concetto di sé, si ritengano inadeguate, non si sentano all’altezza del contesto sociale nel quale sono inserite. Di contro spesso i bulli hanno un elevato concetto di sé, si sentono potenti, soffrono di manie di grandezza e sono narcisisticamente concentrati su se stessi.
Le vittime di bullismo subiscono un crollo completo dell’autostima, sviluppano depressione, disillusione nei confronti delle istituzioni sociali, disturbi d’ansia, dipendenza, psicosi, agrofobia, attacchi di panico.
Il bullismo si modifica con l’età e acquista nuove manifestazioni che negli adulti sfociano in prevaricazioni sociali, lavorative e famigliari.
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