L’ansia da separazione è un fenomeno normale nei bambini di età compresa fra gli 8 e i 24 mesi, ma se persiste al di là di questo intervallo di tempo, o si ripresenta dopo che l’emozione è stata superata, può assumere la forma di un vero e proprio disturbo. Questo disagio si caratterizza per un’ansia eccessiva che il bambino manifesta quando si deve separare da qualcuno di importante (di solito la mamma) o dalla propria casa e si accompagna a scene drammatiche e dolorose caratterizzate da pianti disperati, lamenti e suppliche.
I bambini che soffrono di questo disturbo, si comportano solitamente in modo normale fino a quando non si devono separare dalla loro figura di riferimento. La separazione scatena paure immotivate e irrealistiche che si concentrano su eventi catastrofici che possono coinvolgere i genitori, i bimbi temono di essere uccisi o rapiti o di ammalarsi di un male incurabile. I soggetti che soffrono di ansia da separazione vanno a scuola con riluttanza, hanno paura di andare a letto da soli, hanno bisogno di attenzione costante.
Spesso si possono anche manifestare sintomi fisici quali mal di testa, vomito, mal di stomaco, mal di pancia, battito cardiaco accelerato, sudorazione eccessiva, fiato corto. I bambini, se lontani da casa, sono depressi, ansiosi e preoccupati, cercano il contatto con l’oggetto di attaccamento attraverso il telefono e implorano di essere riaccompagnati a casa.
Il disturbo d’ansia di separazione influenza negativamente la quotidianità del bambino e gli equilibri famigliari, limitando le attività di tutti. Può talvolta presentarsi dopo un evento stressante come un trasloco, un cambio di scuola, una malattia, la morte di una persona nota o di un animale domestico, una separazione, il trasferimento in una nuova città.
In adolescenza il disturbo, se non curato adeguatamente, può degenerare in una forma di dipendenza affettiva e accompagnarsi ad attacchi di panico e agorafobia.
Il trattamento d’elezione per questo tipo di disturbo è la terapia cognitivo-comportamentale. Fondamentale è il coinvolgimento attivo dei famigliari nel percorso. Si deve spiegare al soggetto in cosa consiste l’ansia da separazione aiutandolo ad esprimere i suoi sentimenti e vissuti senza sminuire il problema. Si deve accogliere la paura del piccolo insistendo su tutte le occasioni nelle quali ha superato la separazione anche se con molta fatica. Non si deve neppure criticare o far sentire in colpa il piccolo per questo suo disagio. Va invece sostenuto e incoraggiato tutte le volte che raggiunge un obiettivo.
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