La comunicazione non verbale, come ben sappiamo, non solo è un prerequisito cognitivo per l' acquisizione del linguaggio verbale, ma al tempo stesso lo può sostituire, integrare o consolidare servendosi di sguardi, gesti, posture... In molte occasioni può non coincidere con le parole ed essere una sorta di cartina di tornasole dei reali sentimenti, delle emozioni del soggetto che si sta esprimendo.
Possiamo quindi definire la comunicazione non verbale come una sorta di linguaggio muto, spesso involontario, che ci comunica intenzioni, idee, potenzialità del soggetto. Uno degli errori più comuni a tutti noi, è trascurare il valore di questo tipo di "messaggio" affidandoci unicamente alla parola.
I quattro componenti fondamentali della comunicazione non verbale sono:
1. sistema paralinguistico (insieme dei suoni che emettiamo indipendenemente dalle parole)
2. sistema cinesico (insieme dei gesti con i quali comunichiamo)
3. prossemica (riguarda la gestione degli spazi fra gli interlocutori: più sono intimi e minore sarà lo spazio fra di loro)
4. aptica (processo di riconoscimento degli oggetti con il tatto)
Nella comunicazione non verbale giocano un ruolo fondamentale i seguenti elementi:
- Attenzione congiunta (alternare il proprio sguardo fra la cosa che si sta osservando e l’altra persona, seguire con lo sguardo l’indicazione dell’altro, controllare dove l’altro sta guardando e guardare nella stessa direzione, indicare per mostrare o per chiedere “cos’è?”, portare una cosa all’altro per fargliela vedere).
- Imitazione (copiare l’espressione del viso, i gesti, i movimenti, l’uso di un oggetto o sequenze di azioni più complesse. Ripetere e imitare le azioni permette di entrare in contatto con "l'essenza" dell'altro, si sperimentano le stesse emozioni e si interiorizza un punto di vista diverso dal nostro. L’imitazione svolge un ruolo importante nel gioco di finzione e nel gioco simbolico).
- Emozione congiunta (ridere e sorridere insieme in risposta alla stessa situazione, rispondere con la manifestazione di un’emozione al comportamento dell’altro -esempio: gioco del solletico- cogliere l’emozione dell’altro e adattarsi ad essa -esempio: la mamma è allegra, il bambino è contento- utilizzare l’espressione delle emozioni come strumento di scambio sociale).
- Intenzione congiunta (il bambino impara l'esistenza di una volontà diversa dalla sua e il rispetto per il turno)
La comunicazione non verbale può essere promossa attraverso i seguenti giochi: bolle di sapone, cerchi colorati, palle, corde, cubi, biglie, macchinine, perni con anelli, giochi musicali.
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